A ricordo di Peppino Impastato

venerdì 9 maggio 2008 16:32 Pubblicato da giovaaa

Oggi 9 maggio 2008 si ricordano a trent’anni di distanza due eventi molto spiacevoli avvenuti nello stesso anno: il ritrovamento del corpo di Aldo Moro ucciso dalle brigate rosse e poi, argomento principale del post, la morte di Peppino Impastato a "opera" della mafia...

Giuseppe Impastato detto Peppino nasce a Cinisi nel '48 da una famiglia di legata alla mafia (tra gli altri il padre Luigi era stato inviato al confino duranteil periodo fascista per legami con la mafia e il cognato del padre era il capomafia Cesare Manzella, ucciso in un'agguato nel 1963).

Nel 1975 costituisce il gruppo Musica e cultura, che svolge attività culturali (cineforum, musica, teatro, dibattiti, ecc.); nel 1976 fonda Radio Aut libera autofinanziata, con cui denuncia i delitti e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini, e in primo luogo del capomafia Gaetano Badalamenti, che avevano un ruolo di primo piano nei traffici internazionali di droga, attraverso il controllo dell'aeroporto.

Nel 1978 si candida nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali. Su ordine del boss Tano Badalamenti lo fecero a pezzi sui binari della ferrovia di Cinisi nella notte tra l´8 e il 9 maggio del 1978. Lo misero sulle rotaie, adagiarono il corpo su una carica di tritolo e fecero brillare l´esplosivo.

Poi, per 23 anni, provarono a seppellirne il ricordo sotto una montagna di falsi e calunnie per una ricostruzione di comodo che lo voleva alternativamente suicida o saltato per aria maneggiando l´esplosivo. Trenta chili di resti su 300 metri.

Pochi giorni dopo, gli elettori di Cinisi votano il suo nome, riuscendo ad eleggerlo, simbolicamente, al Consiglio comunale con 260 voti e la lista Democrazia Proletaria conseguì il 6%: fu la prima volta che gli elettori votarono un morto.

La notizia della sua morte giunse nel giorno del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro. Nel cono d'ombra di una tragedia nazionale la fine di Peppino era una nota a margine in un'Italia squassata dal terrorismo. Non per chi quel ragazzo esile ma dotato di un'energia contagiosa aveva conosciuto. Erano stati lì gli amici di Peppino. Erano alla ferrovia a tentare di avvicinarsi alla scena del delitto. I carabinieri, coordinava il maggiore, futuro generale, Antonio Subranni, tenevano a distanza solo loro. Poi andarono a perquisirgli le case. Nell'appartamento della zia, Fara Bartolotta, dove Peppino viveva, trovarono anche un frammento di diario. Era del novembre del 1977. C'era l'amarezza di un attivista che non conosceva il limite tra privato e politico. Bastò quella lettera per la tesi del suicidio.

- Dopo la sua morte

Nel gennaio 1988 il Tribunale di Palermo invia una comunicazione giudiziaria a Badalamenti. Nel maggio del 1992 il Tribunale di Palermo decide l’archiviazione del “caso Impastato”, ribadendo la matrice mafiosa del delitto ma escludendo la possibilità di individuare i colpevoli e ipotizzando la possibile responsabilità dei mafiosi di Cinisi alleati dei “corleonesi”. Nel maggio del 1994 il Centro Impastato presenta un’istanza per la riapertura dell’inchiesta, accompagnata da una petizione popolare, chiedendo che venga interrogato sul delitto Impastato il nuovo collaboratore della giustizia Salvatore Palazzolo, affiliato alla mafia di Cinisi. Nel marzo del 1996 la madre, il fratello e il Centro Impastato presentano un esposto in cui chiedono di indagare su episodi non chiariti, riguardanti in particolare il comportamento dei carabinieri subito dopo il delitto. Nel giugno del 1996, in seguito alle dichiarazioni di Salvatore Palazzolo, che indica in Badalamenti il mandante dell’omicidio assieme al suo vice Vito Palazzolo, l’inchiesta viene formalmente riaperta. Nel novembre del 1997 viene emesso un ordine di cattura per Badalamenti, incriminato come mandante del delitto. Il 10 marzo 1999 si svolge l’udienza preliminare del processo contro Vito Palazzolo, mentre la posizione di Badalamenti viene stralciata. I familiari, il Centro Impastato, Rifondazione comunista, il Comune di Cinisi e l’Ordine dei giornalisti chiedono di costituirsi parte civile e la loro richiesta viene accolta. Il 23 novembre 1999 Gaetano Badalamenti rinuncia alla udienza preliminare e chiede il giudizio immediato. Nell’udienza del 26 gennaio 2000 la difesa di Vito Palazzolo chiede che si proceda con il rito abbreviato, mentre il processo contro Gaetano Badalamenti si svolgerà con il rito normale e in video-conferenza. Il 4 maggio, nel procedimento contro Palazzolo, e il 21 settembre, nel processo contro Badalamenti, vengono respinte le richieste di costituzione di parte civile del Centro Impastato, di Rifondazione comunista e dell’Ordine dei giornalisti. Nel 1998 presso la Commissione parlamentare antimafia si è costituito un Comitato sul caso Impastato e il 6 Dicembre 2000 è stata approvata una relazione sulle responsabilità di rappresentanti delle istituzioni nel depistaggio delle indagini. Il 5 marzo 2001 la Corte d'assise ha riconosciuto Vito Palazzolo colpevole e lo ha condannato a 30 anni di reclusione. L'11 aprile 2002 Gaetano Badalamenti è stato condannato all'ergastolo. Badalamenti e Palazzolo sono successivamente deceduti. Il 7 dicembre 2004 è morta Felicia Bartolotta, madre di Peppino.

Alla vita di Peppino è dedicato il film I cento passi di Marco Tullio Giordana, con Luigi Lo Cascio nel ruolo di Impastato. Il film è una ricostruzione abbastanza libera dell'attività di Peppino, e i "cento passi" che separavano casa sua da quella del boss Tano Badalamenti sono in realtà solo una metafora usata dal regista.

I Modena City Ramblers hanno inciso una canzone, omonima al film di Giordana, dedicata anch'essa a Peppino, presente nell'album ¡Viva la vida, muera la muerte!.

Il gruppo folk dei Lautari ha musicato una poesia di Peppino, Ciuri di campo. La canzone viene eseguita da Carmen Consoli durante i suoi concerti.

Naturalmente questo post è dedicato a Peppino Impastato e Aldo Moro.

Possono morire le persone ma le idee e gli ideali non moriranno mai...

[FONTI]
it.wikipedia.org; Repubblica.it; 9maggio78.it; peppinoimpastato.com;

[LINK CONSIGLIATI]
http://www.peppinoimpastato.com
http://www.9maggio78.it/ <- sito dedicato a Peppino e a Aldo Moro http://www.centroimpastato.it/ <- primo centro studi sulla mafia sorto in Italia


5 Response to "A ricordo di Peppino Impastato"

  1. Anonimo Says:

    usurpatori del mio SUDconscio mi permetto di farvi notare che il '78 è l'anno della morte di peppino impastato e non la data di nascita,"chi siti istruiti ah!!"cmq gradirei delle spiagazioni riguardo al nome del vostro blog dato che penso di esserene inderettamente la fonte, VERO SCIACCA????
    ATTENDO RISPOSTA CON ANSIA.Arrivederci...

  2. giovaaa Says:

    cara alessandra grazie per la segnalazione
    ogni tanto una svista capita
    cmq a brave la spiegazione del nome del blog
    stay tune.....

  3. - Lυcα ●●● Says:

    Amore mi , facciamo una cosa , dato ke mi hai dato l'idea , o lo spunto xD , ti offro qualcosa da bere o qualcosa in generale xD ci stai ? auhauahauhaua

    Grazie per la visita sorellì :P

  4. Anonimo Says:

    no no io voglio i diritti d'autore non so se sn stata chiara, cmq saro mio, mi sa che devo venire più spesso a visitare questo blog è un modo per tenerti sotto controllo!!!!
    CI VEDIAMO DAGLIO ALCOLISTI ANONIMI!BACIO
    sciacca,sciacca,sciaccaahahaha!!

  5. - Lυcα ●●● Says:

    si certo amore mi, vieni quando vuoi xD , sei la benvenuta *__*